Centuripe. Le Terme romane di Centuripe, una delle mille ” Meraviglie d’Italia”, si trovano nel più completo abbandono, in mezzo alle erbacce, luogo di pascolo per pecore e mucche e con il pericolo di crolli. I resti delle Terme Romane del vallone Bagni di Centuripe sono oggi un grandioso edificio con un fronte in mattoni esteso cinquanta metri, articolato da cinque grandi nicchie semicircolari. Si possono ancora osservare decorazione pittorica alle pareti, una serie di fori in cui sboccano tubature di terracotta e i resti di un ponticello.
L’edificio ha attirato l’attenzione degli studiosi sin dal 700 i quali, per secoli, hanno discusso se si trattasse di terme o ninfeo a facciata, cioè di una costruzione scenografica, con giochi di acqua, destinata ad impressionare chi arrivava nella antica Kentoripa. La destinazione d’uso di uno dei più bei monumenti della Sicilia romana, il maestoso edificio di contrada Bagni di Centuripe è sorto come struttura termale, come luogo rigenerativo, incontro e relax.
Le Terme romane centuripine hanno attirato nel 1785 l’attenzione del famoso viaggiatore francese J. Houel che le ha immortalate nei suoi disegni. Non è soltanto l’edificio termale ad essere abbandonato ma anche la strada che dal centro abitato porta ai resti archeologici. La strada per le Terme, lunga circa un chilometro, lastricata con pietre locali per renderla più suggestiva e consona la paesaggio che attraversa, costata circa 20 anni fa quasi tre miliardi di lire, strada carrozzabile di alto interesse archeologico, sta infatti andando in rovina per mancanza di manutenzione. Si presenta oggi sommersa da erbacce, con diversi tratti di muri che presentano cedimenti, mentre molte pietre della pavimentazione si sono staccate creando numerosi ed ampi fossi, vere trappole per le auto che transitano per detta strada.
Le terme romane di Centuripe in mezzo alle erbacce, luogo di pascolo per pecore e mucche
Centuripe rinvenuti ordigni bellici inesplosi risalenti all’ultimo conflitto mondiale
Nel comune di Centuripe sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi risalenti all’ultimo conflitto mondiale.
Sul posto sono intervenute delle squadre specializzata del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo alle dipendenze della Brigata Aosta; queste squadre sono denominate nuclei EOD (Explosive Ordnance Disposal) più comunemente indicate come squadre artificieri.
Il residuato rinvenuto nel comune di Centuripe è stato trovato in contrada San Lorenzo, sul tetto di una casa in ristrutturazione celato sotto una tegola ed è stato identificato dagli specialisti dell’Esercito Italiano come una bomba a mano mod. BZE 39 di nazionalità tedesca.
Gli specialisti del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo hanno provveduto alla distruzione in prossimità dello stesso luogo di rinvenimento.
Le capacità tecniche del personale ed i mezzi in dotazione all’Esercito garantiscono il prezioso intervento in caso di pubblica utilità e per la tutela dell’ambiente. In particolare, i reparti genio, grazie alle esperienze maturate nelle missioni estere ed all’elevata connotazione “dual-use” (capacità di cooperare con le autorità civili a favore della cittadinanza e quella operativa espressa nei teatri operativi), operano a favore della comunità nazionale sia in caso di pubbliche calamità, sia per la bonifica dei residuati bellici ancora ampiamente presenti sul territorio italiano.
Dal 2000 al 2013, i nuclei EOD dei reparti genio dell’Esercito hanno eseguito oltre 37.000 interventi specialistici per la bonifica di ordigni esplosivi.
Nel 2014 gli specialisti dell’Esercito del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo hanno già portato a termine 30 interventi di bonifica nel territorio siciliano, con il relativo disinnesco o distruzione degli ordigni rinvenuti.
L’Esercito è l’unica Forza Armata preposta alla formazione degli artificieri di tutte le forze di polizia, forze armate e corpi armati dello stato.
Da Centuripe e Catenanuova per Enna: ripreso il servizio pulman dopo la sospensione da oltre un mese
Bus non funzionanti nella meccanica, altri non in regola con le norme della circolazione sulla strada, un insieme di fattori che hanno letteralmente lasciato a piedi gli studenti catenanuovesi e centuripini diretti Enna ed in mezzo la protesta dei genitori verso l’amministrazione comunale e la società che ha gestito il servizio in modo precario. Nella seduta di consiglio comunale convocato dal presidente Prospero Castiglione, l’impegno formale di intervenire verso la regione e verso la ditta Romano di Centuripe per dare risposta alle tante lamentele delle mamme intervenute in consiglio. Una risposta positiva a pochi giorni di distanza nel comunicato ufficiale dell’amministrazione comunale: “Ripristinato il servizio pulman che collega Catenanuova–Enna. Era stato interrotto in seguito all’ennesimo guasto dei bus delle autolinee Romano e poi sospeso per mancanza di mezzi. Richiesti subito i dovuti chiarimenti al curatore fallimentare e alla ditta che gestisce il servizio già nell’incontro del 10 giugno, ma i responsabili dell’azienda hanno evidenziato che per riprendere il servizio c’era bisogno dell’autorizzazione all’utilizzo/locazione a favore della ditta Calatina Bus service s.r.l, da garantire fino al 30/07/2014. Da parte nostra -scrive Castiglione- subito dopo la trattazione del problema in consiglio abbiamo proceduto alla stesura di un documento a supporto richiesto anche un incontro con il Direttore generale del Dipartimento Trasporti, Giovanni Arnone e con la responsabile del servizio Salvatrice Severino. Un incontro fra le parti concretizzato il 12/06/2014 a Palermo, davvero molto proficuo, perchè ha permesso di riportare tutto alla normalità, ottenendo nell’occasione l’autorizzazione richiesta e la ripresa del servizio già dall’indomani. Un duplice successo per il nostro impegno – conclude Castiglione – dal lato della regolarità del servizio, ma anche sulla sicurezza dei mezzi in uso. Nell’incontro si è anche parlato di come migliorare il servizio, intervenendo sulla nuova convenzione in itinere che sarà stipulata con la nuova società o altra struttura che gestirà il servizio della ditta Romano, società posta già in liquidazione dal curatore fallimentare”.
Carmelo Di Marco
Antonino Biondi di Centuripe, il falsario che ingannò Mussolini. E non solo
L’Ibam-Cnr attribuisce ad Antonino Biondi di Centuripe alcuni vasi e terrecotte del Museo di Archeologia dell’Università di Catania. È lo stesso autore di ritratti ellenistici donati al Duce. I sospetti degli studiosi sull’autenticità di altre opere di musei nazionali ed esteri e di collezioni private
Uno studio dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibam–Cnr) ha svelato l’identità del falsario di alcuni vasi e terrecotte del Museo di Archeologia dell’Università di Catania, avanzando sospetti sull’autenticità di altre opere ospitate in vari musei nazionali ed esteri e in collezioni private.
Secondo i ricercatori si tratta di Antonino Biondi, lo stesso autore che riprodusse sette ritratti policromi di stile ellenistico, donati a Mussolini nel 1939.“In vista della pubblicazione della collezione del Museo archeologico dell’Università di Catania, Giacomo Biondi, archeologo classico dell’Ibam–Cnr che coordina lo studio, ha avviato una campagna di analisi con metodologie non distruttive (Xrd e Pixe-alpha) su alcune opere”, spiega Daniele Malfitana, direttore dell’Istituto. “Contemporaneamente, Edoardo Tortorici dell’Università, in collaborazione con Graziella Buscemi, ha studiato il carteggio tra gli archeologi dell’epoca in contatto con Centuripe, cittadina siciliana sede in quegli anni di un’agguerrita ‘scuola’ di falsari: provvidenziale si è rivelato il taccuino di Biondi, noto falsario-ricettatore sul quale sin dall’inizio delle ricerche ricadevano i maggiori sospetti.
In alcuni schizzi, infatti, si riconosce la mano che ingannò il responsabile della collezione catanese e addirittura Benito Mussolini”.
I ritratti dipinti su tondi in terracotta furono infatti personalmente consegnati al Duce da un non disinteressato mecenate che li aveva acquistati per una somma considerevole sul mercato antiquario, dietro intermediazione e consulenza del senatore Pietro Fedele, presidente del Poligrafico dello Stato e della Consulta Araldica e accademico dei Lincei.
Nel 1939 furono poi donati, con un’apposita cerimonia, dal ministro all’Educazione nazionale Giuseppe Bottai al Museo di Napoli, ritenuta degna sede delle nuove acquisizioni. Dopo la pubblicazione delle opere nella serie dei ‘Monumenti della pittura antica scoperti in Italia’, nel 1940, uno studioso ne mise però in dubbio l’autenticità causando una vivace disputa accademica, chiusa dalle successive analisi chimico-fisiche che appurarono la modernità dei ritratti, verosimilmente dipinti su supporti antichi e provenienti dall’ambiente centuripino. Ora è stato scoperto un altro ‘colpo’ dell’abile contraffattore.
“Le analisi chimiche e fisiche hanno inoltre permesso di distinguere pigmenti antichi e moderni, difficili da individuare in ritocchi e integrazioni di pitture originali con un semplice esame autoptico”, prosegue Malfitana. “L’esame dell’epistolario dei collezionisti Paolo Orsi e Guido Libertini ha consentito di ricostruire alcuni retroscena del periodo, in cui nuove leggi vietarono scavi e compravendita di materiali da parte di privati, leciti fino ad allora”.
Grazie a indagini in loco, infine, sono state rintracciate statuine in terracotta ricavate da matrici appartenute allo stesso Biondi e usate dai discendenti per produrre lecitamente copie destinate ad appassionati e turisti. “L’esame delle repliche moderne di statuette fittili ellenistiche, conosciute anche grazie a foto d’epoca, ha permesso di risalire al falsario-ricettatore, il quale, una volta venduta l’opera originale, smerciava vari falsi ricavati con la tecnica del surmoulage”, conclude Malfitana. “Il caso più emblematico è una maschera di sileno, autentica, venduta negli anni ’30 al Museo archeologico di Siracusa. Una replica è esposta nel Museo di Centuripe, che la acquistò negli stessi anni e altre prodotte lecitamente circolano ancora”.
Didascalie
Fig. 1) Centuripe 1951. Secondo da destra, il sig. Antonino Biondi.
Fig. 2) Schizzo da un taccuino del falsario A. Biondi e particolare di un tondo, falso, del Museo Arch. Nazionale di Napoli. Si notino le evidenti corrispondenze grafiche.
Fig. 3) a) Siracusa. Museo Arch. Regionale “P. Orsi”. Maschera di sileno. b) Centuripe (EN). Museo Archeologico Regionale. La stessa maschera, falsa. C) Replica moderna della stessa maschera, in argilla cruda, da un surmoulage di A. Biondi.
Fig. 4) Afrodite accovacciata. a) Terracotta del J. Paul Getty Museum di Los Angeles. b e c) Esemplari prodotti da A. Biondi d) L’esemplare originale in una foto d’epoca.
Fig. 5) a e b) Terrecotte del Museo di Leida. c) Esemplare ricavato da un surmoulage di A. Biondi con testa non pertinente.
Figg. 6, 7) Due dei tondi donati a Mussolini.Roma, 27 giugno 2014
Ibam-Cnr di Catania
Centuripe. Doppia mozione di sfiducia a Sindaco e Presidente Consiglio
Centuripe. Il PD ha abbandonato il suo Sindaco?. Sembra proprio di si, nell’ultimo Consiglio comunale su venti ben in dodici erano all’opposizione. Ai cinque Consiglieri di opposizione, al momento dell’elezione del primo cittadino se ne sarebbero aggiunti altri sette. E non hanno perso tempo: doppia mozione di sfiducia sia per il Sindaco (nella foto) che per il Presidente del Consiglio.
Per dovere di informazione riportiamo integralmente le due mozioni, presentate in data odierna, inviate anche al Prefetto di Enna.
Presentazione mozione di sfiducia al sig. Sindaco del Comune di Centuripe Sig. Antonino BIONDI, ai sensi dell’art. 10, della legge regionale della Sicilia n. 35, del 15.09.1997, così come sostituito dall’art. 2, comma 1, della L. R. n. 25/2000 e modificato dall’art. 7 della legge elettorale n. 6, del 05.04.2011, pubblicata nella G.U.R.S. n. 16 del 11.04.2011.
I sottoscritti Consiglieri Comunali in carica presso il Comune di Centuripe Elino ADAMO, Vita Maria CHIARA, Grazia LO PRESTI, Antonella COSTANZO ZAMMATARO, Salvatore CHIECHIO e Rosario FICHERA:
PREMESSA IN DIRITTO E PRECEDENTI GIURISPRUDENZIALI
La normativa citata in oggetto prevede che la mozione di sfiducia al sindaco deve essere “motivata” e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati (nel caso del Comune di Centuripe, quindi, da almeno 6 consiglieri comunali) ed è posta in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione.
Per essere approvata la mozione deve essere votata favorevolmente da almeno i quattro quinti dei consiglieri assegnati (nel caso del comune di Centuripe da almeno dodicii consiglieri) ed in caso di approvazione ne consegue l’immediata cessazione degli organi del comune e si procede con decreto del Presidente della Regione, su proposta dell’assessore per gli enti locali, alla dichiarazione di anticipata cessazione dalla carica degli organi elettivi del comune, nonché all’amministrazione dell’ente con le modalità dell’articolo 11 della legge regionale 11 settembre 1997, n. 35.
E’ bene precisare che la Corte Costituzionale ha ritenuto legittima la presentazione e l’approvazione della mozione di sfiducia presentata dai consiglieri comunali nei riguardi del sindaco, rigettando le richieste avanzate per la dichiarazione di illegittimità costituzionale della normativa suddetta, per asserito contrasto con gli articoli 1, 48 e 97 della Costituzione, precisando che, riguardo l’art. 1, che non può dirsi in contrasto con il principio che la sovranità appartiene al popolo la previsione che il consiglio comunale, mediante voto di sfiducia, possa far cessare dalla carica il sindaco direttamente eletto dal popolo, poiché dalla sua approvazione ne consegue anche lo scioglimento del medesimo consiglio ed il ricorso ad una nuova consultazione popolare che ristabilisca le forme della necessaria collaborazione fra i due organi di governo del comune.
Non viola nemmeno l’art. 97 perché in un sistema in cui è previsto il voto disgiunto “la governabilità dell’ente locale non è assunta come un valore assoluto” (sentenza n. 107 del 1996), ma anche perché detta previsione non può essere riferita ai rapporti tra gli organi di governo del comune, i quali assumono, relativamente all’ambito di applicazione dell’ente locale, valenza intrinsecamente politica e quindi non possono essere valutati alla luce di un principio che si riferisce invece all’attività dell’amministrazione, che si svolge “senza distinzioni di parti politiche, al fine del perseguimento delle finalità pubbliche obbiettivate dall’ordinamento (sentenza n. 453, del 1990).
Infine il riferimento all’art. 48 della Costituzione è stata ritenuta dalla Corte priva di qualsiasi pur minima motivazione.
Con riguardo invece alla giurisprudenza amministrativa in merito alla qualificazione sostanziale ed al contenuto giuridico della motivazione richiesta dalla normativa citata in oggetto, ai fini della corretta e legittima approvazione della mozione di sfiducia, è stato più volte e correttamente rilevato che la legge prevede, quale condizione di legittimità della mozione di sfiducia al sindaco, solamente che essa sia “motivata” , ma che non contiene ulteriori precisazioni sulle modalità di questa motivazione.
Di conseguenza, è stato giustamente ritenuto che la motivazione della sfiducia al sindaco può essere non soltanto di natura giuridico –amministrativa, e cioè riferita alle sue conclamate inadempienze e violazioni rispetto al programma amministrativo di governo depositato dal sindaco al comune al momento della presentazione della propria candidatura, ma anche di carattere esclusivamente politico, e può legittimamente basarsi sulla diversità di orientamento politico tra sindaco e maggioranza consiliare; nonchè alle ripetute conflittualità tra gli organi comunali con il dissenso da parte dell’organo assembleare sulla gestione adottata dal sindaco; e ancora alla frantumazione della maggioranza che lo aveva sostenuto alle elezioni; e al mancato raggiungimento del consenso della maggioranza dei consiglieri nell’approvazione degli atti dell’amministrazione.
Per dette ragioni, la mozione di sfiducia al sindaco è caratterizzata da una elevatissima discrezionalità, sindacabile solamente in caso di manifesta illogicità o evidente travisamento dei fatti (TAR Sicilia Catania, sez. III, 12 maggio 2011 – in senso conforme – Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Siciliana, 28 settembre 2007, n. 886).
In altri termini, la mozione di sfiducia al sindaco, adottata dal consiglio comunale, rientra fra i provvedimenti caratterizzati da un’elevatissima discrezionalità, la cui motivazione può essere anche incentrata su una diversità di orientamenti politici fra sindaco e maggioranza consiliare, per cui non deve essere motivata in riferimento a precise inadempienze del sindaco rispetto al programma in base al quale è stato eletto (cfr. anche TAR Sicilia Palermo, sez. I, 20 agosto 2007, n. 1955 – nonché, con riferimento alla normativa nazionale, TAR Lombardia Milano, sez. I, 5 febbraio 2009, n. 1145).
Sicchè, di fronte ad una “motivazione politica”, (sussistente nel caso specifico che si sta discutendo), le eventuali ed ulteriori “aggiunte” di considerazioni e contestazioni di ripetute inadempienze e violazioni da parte del sindaco rispetto al programma in base al quale è stato eletto risulterebbero “irrilevanti ed inutili” ai fini della legittimità dell’approvazione della mozione di sfiducia, atteso che la sintetica motivazione della mozione di sfiducia, nella quale vengono esplicitate le ragioni politiche della sfiducia stessa, sfuggono alla cognizione del Giudice amministrativo, alla luce della giurisprudenza sopra richiamata.
Tuttavia, ad abundantiam, verranno velocemente passate in rassegna non solo le “motivazioni politiche” della sfiducia al sindaco, ma anche quelle “giuridico-amministrative”, che pure non mancano, rispetto al suo programma elettorale.
“MOTIVAZIONE DI CARATTERE POLITICO”
In data 06 e 07 maggio 2012 si sono tenute le elezioni amministrative nel comune di Centuripe per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del nuovo Sindaco.
Tra i quindici neo eletti in Consiglio vi sono stati i sottoscrittori del presente atto, mentre nuovo Sindaco della Città veniva eletto il Sig. Antonino BIONDI, a capo della lista civica “Centuripe Lista Cittadina Liberamente insieme si può”, mentre all’opposizione andavano i Consiglieri di altra lista civica “Centuripe in Movimento”.
Nella coalizione che aveva appoggiato il sindaco venivano eletti ben dieci Consiglieri Comunali, mentre gli altri cinque Consiglieri andavano all’opposizione.
Detta coalizione politica, che si è autodefinita di “svolta”, per detta del sindaco e dei suoi alleati, avrebbe dovuto aggredire e risolvere gran parte dei problemi atavici di Centuripe nell’arco di “poco tempo”, quali: viabilità, traffico, verde pubblico, manutenzione stradale, sviluppo turistico, tutela e salvaguardia dei beni archeologici, sostegno alle attività commerciali ed artigianali, sostegno alle Istituzioni Scolastiche, potenziamento e miglioramento dei Servizi agli anziani ed alle persone Diversamente Abili, sostegno all’Agricoltura attraverso il miglioramento della viabilità rurale, riorganizzazione del personale comunale, servizi cimiteriali, mantenimento al minimo di tutte le imposizioni fiscali e tributarie, etc…, che non richiedevano particolari risorse economiche e finanziarie, ma solo una migliore e più dinamica organizzazione generale dei servizi pubblici locali.
Nessuno di questi aspetti è stato mai adeguatamente affrontato e risolto, né nei primi mesi e nemmeno a distanza di oltre due anni dall’insediamento del Sindaco, dimostrando un totale fallimento amministrativo.
Inoltre, quest’ultimo, a dispetto della sua autoproclamata esperienza (grazie alla sua ultra ventennale permanenza al Comune di Centuripe, come Consigliere Comunale per cinque anni, come Assessore Comunale per altri dieci anni ed,infine, come Sindaco per gli ultimi sette anni) e capacità politiche, e della sua affermata fedeltà alla coalizione politica che lo aveva sostenuto, contravveniva completamente a questi suoi impegni di lealtà e coerenza, già a distanza di pochi mesi dalle elezioni, e dopo un lungo periodo di contrasti, dando luogo a scontri ed aggressioni verbali, anche violente, nei confronti dei consiglieri, che non ha mancato in più circostanze anche pubblicamente di denigrare ed offendere.
E siamo solamente a meno di metà percorso.
Per queste ed altre ragioni i contrasti in Consiglio Comunale tra consiglieri e sindaco sono andati sempre più crescendo e si sono inaspriti, con dure accuse e prese di distanze, nonostante la collaborazione di tutti i Consiglieri Comunali, disponibili spesso ad approvare all’unanimità diversi atti amministrativi di rilevante importanza, non ultimo la costituzione dell’ARO per i servizi di igiene ambientale, oltre alla rinuncia dei termini in tutte le occasioni utili ad accelerare l’iter amministrativo per l’approvazione di bilanci e regolamenti.
Alla disponibilità dei Consiglieri Comunali, però, si contrappone da parte del Sindaco e della sua Giunta Comunale il totale disinteresse alle innumerevoli interrogazioni consiliari, nonché gli ordini del giorno e le mozioni approvate dal Consiglio Comunale, molto spesso, anche all’unanimità.
In funzione di tutto ciò e di quello che si dirà ancora in seguito, i sottoscritti Consiglieri Comunali si sono determinati a farsi promotori dell’iniziativa di presentare questa mozione di sfiducia, con contestuale richiesta al sig. Presidente del Consiglio Comunale di fissazione della seduta del Consiglio per discuterne e deliberare in merito, ritenendo che, nell’esclusivo interesse della città di Centuripe e dei centuripini, sia assolutamente indispensabile e non più rinviabile porre anticipatamente fine a questa pessima consiliatura, che ha segnato sia un solco profondo di divisione, distanza e contrasto tra Consiglio Comunale e Sindaco e tra Sindaco e Cittadini, sempre più sfiduciati da questa politica e da questo modo di amministrare la cosa pubblica; sia l’arretramento ed il peggioramento di tutti i servizi e dei conti pubblici ed un totale disorientamento politico ed amministrativo, pur nella consapevolezza che l’eventuale approvazione della presente mozione comporterà anche la cessazione anticipata dell’intero Consiglio Comunale.
Tutto ciò è senz’altro il male minore rispetto alla prosecuzione di questa disastrosa esperienza sindacale.
“MOTIVAZIONE DI CARATTERE GIURIDICO-AMMINISTRATIVO”
Considerato che sono trascorsi oltre 24 mesi dalla consultazione elettorale può, pertanto, farsi un bilancio puntuale, seppure conciso, dell’attività politico-amministrativa del sindaco e della sua giunta, al fine di dimostrare, in aggiunta a quanto già detto, come egli abbia sostanzialmente disatteso i contenuti del proprio programma, peggiorando le condizioni generali del paese e facendolo arretrare in ogni settore amministrativo.
Tutto ciò ha causato una grave sfiducia dei cittadini verso la politica in generale, facendo convincere anche i sottoscritti consiglieri del fatto che è sicuramente meglio interrompere subito questa esperienza prima che la situazione peggiori e precipiti definitivamente nel buio più totale.
Il programma elettorale del sindaco Biondi è stato chiaramente disatteso a causa della sua inerzia e disinteresse e la gestione amministrativa è stata fallimentare a causa della incapacità e della inadeguatezza dello stesso sindaco e della sua giunta.
E’ venuto meno il rapporto fiduciario tra sindaco e consiglieri e tra sindaco ed elettori perché poco o nulla è stato realizzato del programma presentato durante la competizione elettorale del maggio 2012, con particolare riferimento a tutti i del programma depositato in Comune all’atto della presentazione della candidatura.
Al punto 1) del programma veniva indicata la rivisitazione dello strumento urbanistico.
Risultato: la nomina di un commissario ad acta da parte della Regione per l’approvazione delle direttive di competenza del Consiglio Comunale.
Al punto 2) del programma veniva detto: “incrementare lo sviluppo turistico del nostro Paese, facendo leva oltre che sulle bellezze………”.
Risultato: la chiusura del museo etno antropologico e la perdita del finanziamento di oltre un milione di euro per la ristrutturazione dei locali dell’ex macello, sede anche del museo etno antropologico.
Al puinto 3) del programma veniva detto: “potenziare le campagne di scavi in sinergia con la Soprintendenza…….”.
Risultato: le uniche campagne di scavi sono quelle portate avanti da “Sicilia Antica” che ha dovuto penare non poco per ottenere le autorizzazioni e ciò nel totale disinteresse del Sindaco e della sua Giunta.
Al punto 4) del programma veniva detto: “Costituzione di un Consorzio fra le ditte operanti nella zona artigianale…..”
Risultato: continuando così non si troveranno più ditte nella zona artigianale in quanto vanno via per la mancanza dei più elementari servizi, manutenzioni comprese, oltre che per assenza della rete in fibra ottica, cosa inaudita nel’era della globalizzazione dei mercati. Da ultimo, e non meno importante, la chiusura della S.P. 41.
Al punto 5) del programma veniva detto: “razionalizzazione e miglioramento dell’ufficio relazioni con il pubblico…”
Risultato: non esiste traccia di una qualsiasi azione di miglioramento.
Al punto 6) del programma veniva detto: “azioni a sostegno delle attività commerciali con mercatini……..”
Risultato: nessuna azione di sostegno, nessun mercatino creato, scarsissima sinergia con il centro naturale commerciale “Corradino”.
Al punto 7) del programma veniva detto: “possibile riorganizzazione del mercato settimanale………”
Risultato: non esiste traccia di riorganizzazione del mercato settimanale.
Al punto 8) del programma veniva detto: “ miglioramento della viabilità………..”
Risultato: nessuna strada adiacente al centro abitato è stata migliorata e la situazione della viabilità è precipitata nel caos con l’astensione dei vigili urbani dalla effettuazione delle turnazioni e dei servizi festivi in quanto il Sindaco e la sua Giunta non riescono a dirimere la matassa. In altre parole su 24 h vi è la presenza dei vigili urbani per 6 h giornaliere, con esclusione di tutti i festivi.
Al punto 9) del programma veniva detto: “ Istituzione della consulta delle associazioni……..”
Risultato: il Consiglio Comunale ha adottato il regolamento per iniziativa e con una proposta di deliberazione presentata dai gruppi di opposizione e la Consulta non è stata ancora insediata.
Al punto 10) del programma veniva detto: “istituzione di rappresentanti di quartiere…….”.
Risultato: non c’è traccia.
Al punto 11) del programma veniva detto: “sostegno primario alle Istituzioni scolastiche………”
Risultato: le scuole sono allo sbando, le strutture non sono state migliorate e sono fuori norma mentre è in predicato la permanenza dell’autonomia dell’Istituto Comprensivo Ansaldi per la mancanza del requisito minimo di alunni richiesto. A parte il decremento delle nascite uno dei motivi è da ricercare nell’abbandono degli alunni della frazione Carcaci i quali scelgono scuole di altri comuni in quanto i locali della scuola di Carcaci sono stati lasciati nell’abbandono più totale e con una carenza strutturale dei servizi di trasporto.
Al punto 12) del programma veniva detto: “potenziamento e miglioramento dei servizi agli anziani ed alle persone diversamente abili”.
Risultato: nulla è cambiato rispetto al passato. E’ da dire che sono aumentati i periodi nei quali il servizio di assistenza domiciliare agli anziani non viene effettuato e poco o nulla è stato fatto per le persone disabili.
Al punto 13) del programma veniva detto: “costituzione di un nucleo di progettazione per accedere alle agevolazioni previste dai fondi comunitari del P.O.R. Sicilia”.
Risultato: non c’è traccia né del nucleo di valutazione né dei fondi europei.
Al punto 14 del programma veniva detto: “L’agricoltura, settore in crisi della nostra economia, sarà sostenuta attraverso il miglioramento della viabilità rurale e l’inclusione del territorio centuripino tra le zone svantaggiate”.
Risultato: su questo argomento potremmo consumare fiumi di inchiostro ma ci limitiamo a dire che non c’è traccia né di viabilità rurale nuova, né di manutenzione ordinaria di quella esistente né provvedimenti per includere il nostro territorio tra le zone svantaggiate.
Alo punto \15) del programma veniva detto: “ riorganizzazione e rideterminazione degli uffici e dei servizi al fine di renderli più efficienti e più efficaci”.
Risultato: niente di tutto ciò è stato realizzato ed è sotto gli occhi di tutti il malcontento del personale e dei cittadini e l’inefficienza dei servizi.
Al punto 16) del programma veniva detto: “mantenere al minimo possibile tutte le imposizioni fiscali…….”.
Risultato: risultano come dati obiettivi ed inconfutabili che il Sindaco, in questi primi due anni, ha innalzato il livello di tutta la tassazione locale, introducendo nuovi tributi locali o aumentando quelli esistenti, quali IMU, addizionale IRPEF TARES, aumentando i costi dei servizi a domanda individuale e riducendo l’area per il rimborso del trasporto degli studenti pendolari. Non si è messa in campo una valida ed efficace lotta all’evasione fiscale e si continua a pagare molto e non tutti. Manca una complessiva visione e corretta gestione della politica di bilancio e di revisione dei conti pubblici rivolte all’effettivo contenimento della spesa pubblica ed all’ottimizzazione delle risorse economiche ed umane. Regna il caos nella gestione dei tributi locali con bollettazioni sbagliate e rifatte nuovamente sbagliate e con invito ai cittadini a pagare solo le prime rate e ad aspettate un conguaglio correttivo a fine anno.
Nella redazione della presente mozione ci siamo limitati ad esaminare uno per uno i punti del programma proposto agli elettori dal Sindaco Biondi e potremmo scrivere pagine e pagine sulle occasioni mancate e sulla gestione negativa del nostro Comune che, a memoria d’uomo, non riscontra precedenti.
Tutto ciò premesso si conclude chiedendo al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione dell’apposita seduta del consiglio comunale nei termini e modi di legge, al fine di discutere e deliberare in merito alla presente proposta di mozione di sfiducia al sindaco, con invito a tutti i consiglieri comunali a presentare ed approvare la presente mozione, guardando agli interessi generali e collettivi della nostra città e dei centuripini, mettendo, così, anticipatamente FINE a questa dannosa sindaca tura.
Firme dei consiglieri comunali
Elino ADAMO
Vita Maria CHIARA
Grazia LO PRESTI
Antonella COSTANZO ZAMMATARO
Salvatore CHIECHIO
Rosario FICHERA
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Presentazione mozione a sostegno della revoca del Presidente del Consiglio Comunale di Centuripe Avv. Pasquale Aurelio BONOMO, ai sensi dell’art. 10, della Legge Regionale della Sicilia n. 6, del 05.04.2011, pubblicata nella G.U.R.S. n. 16 del 11.04.2011 e dell’art. 41 dello Statuto Comunale di Centuripe, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n.20 del 25/05/2004 e modificato con deliberazione del Consiglio Comunale del 30/06/2014.
I sottoscritti Consiglieri Comunali in carica presso il Comune di Centuripe Elino ADAMO, Vita Maria CHIARA, Grazia LO PRESTI, Prospero BONANNO, Antonella COSTANZO ZAMMATARO, Salvatore CHIECHIO, Rosario FICHERA e Sara LUCA:
PREMESSA IN DIRITTO
E PRECEDENTI GIURISPRUDENZIALI
La normativa citata in oggetto prevede che la mozione motivata di revoca del Presidente del Consiglio Comunale sia sottoscritta dalla maggioranza assoluta dei Consiglieri Comunali assegnati (nel caso del comune di Centuripe, quindi, da almeno otto Consiglieri Comunali).
Per essere approvata la mozione di revoca deve essere votata favorevolmente, per appello nominale dai due terzi dei componenti del Consiglio Comunale (nel caso del comune di Centuripe da almeno dieci Consiglieri) ed in caso di approvazione ne consegue l’immediata revoca del Presidente del Consiglio Comunale e la conseguente elezione del nuovo Presidente nella stessa seduta.
E’ bene precisare che, ai sensi dell’art. 42 dello Statuto Comunale di Centuripe, il Presidente del Consiglio Comunale rappresenta il Consiglio stesso, ne dirige i dibattiti, fa osservare il regolamento del Consiglio, annuncia il risultato delle votazioni, convoca e presiede le Assemblee Consiliari e le Conferenze dei Capigruppo, assicura adeguata e preventiva informazione ai Gruppi Consiliari.
Inoltre il Presidente del Consiglio Comunale si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri, oltre che per giurisprudenza (per tutte Consiglio di Stato n.6838 del 20 ottobre 2004) e dottrina costante “una delle funzioni essenziali del Presidente del Consiglio Comunale è quella di rivestire un ruolo di garanzia per tutte le parti politiche presenti nel Consiglio stesso…”, assumendo una volta eletto un ruolo istituzionale “primus inter partes” fra i Consiglieri.
Il Consiglio Comunale, infatti, è il luogo nel quale, anche grazie all’ampliamento del diritto di accesso agli atti ed alla documentazione amministrativa operato dalla giurisprudenza, i Consiglieri possono esercitare le prerogative loro riconosciute dall’ordinamento, ossia far valere il diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta all’esame consiliare, chiedere la convocazione del Consiglio, presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno, proposte di delibere, etc…, secondo quanto previsto dallo Statuto Comunale e dall’art. 42, commi 1 e 2 del D.Lgs. 267/2000…, “la funzione del Presidente del Consiglio Comunale è strumentale non già all’attuazione di un indirizzo politico della compagine che ne ha determinato l’elezione”, (cfr R. Nobile), infine ma non da ultimo nei rapporti interorganici con le autorità di governo dell’Ente è imprescindibile che il Presidente del Consiglio Comunale, quale figura neutra e di garanzia, risulti portatore di una rappresentatività istituzionale, ovvero dell’intero Consiglio che lo ha eletto, e quindi tanto della maggioranza quanto della minoranza, venendo in considerazione l’organo consiliare nel suo complesso e non le sue espressioni politiche “interne” (ex multis: Cons. Stato 25/11/1999 n. 1983; Cons. Stato 6/6/2002 n. 3187; TAR Puglia 4/11/2002 n. 4719).
CONSIDERATO
- che come contestato da tutti i capigruppo nella richiesta di dimissioni, più volte espressa durante le sedute di Consiglio Comunale, il Presidente del Consiglio Comunale Avv. Pasquale Aurelio BONOMO si è reso spesso protagonista di comportamenti incompatibili con il ruolo istituzionale super partes che deve rivestire nell’Assemblea Consiliare, di assenza di neutralità nell’esercizio delle funzioni, evitando in più occasioni di intervenire a difesa e a garanzia della dignità del Consiglio Comunale e dei singoli Consiglieri;
- che venendo meno alla funzione del Presidente del Consiglio Comunale ha posto in essere atti e comportamenti strumentali all’attuazione di un determinato/i indirizzo/i politico/programmatico dell’Amministrazione Comunale;
- che il Presidente del Consiglio Comunale, nell’esercizio delle sue funzioni, non si è ispirato ai criteri di imparzialità ma, quello che è grave, in più occasioni ha omesso strumentalmente e coscientemente di intervenire a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli Consiglieri, con atteggiamenti omissivi che denotano la completa mancanza di autonomia ed autorevolezza nella gestione del Consiglio Comunale, nello specifico:
1) più volte i lavori del Consiglio, malgrado le precise proteste di alcuni Consiglieri, sono stati condizionati non dalla volontà del Consiglio stesso ma da volontà esterne ed estranee allo stesso;
2) nella seduta del Consiglio Comunale del 18/06/2013, nonostante la palese irregolarità procedurale nella convocazione della seduta (rispetto dei termini) e l’assenza di alcuni consiglieri che, così non hanno sanato il vizio sostanziale, il Presidente del Consiglio ha proceduto nei lavori consiliari e, nonostantel’abbandono dell’aula di un intero gruppo di minoranza, ha proclamata “non approvata” una modifica dello Statuto Comunale in maniera del tutto anomala ed in contrasto con lo Statuto stesso;
3) più volte i Gruppi Consiliari sono stati costretti a presentare richieste di convocazione straordinaria del Consiglio Comunale, per riuscire a far celebrare almeno una seduta al bimestre che, altrimenti, non si sarebbe svolta.
Infine, dal punto di vista politico, il Presidente del Consiglio Comunale Avv. Pasquale Aurelio BONOMO non gode più della fiducia degli stessi Consiglieri che lo avevano eletto (ben sette consiglieri su dieci)
In funzione di tutto ciò e di quello che si dirà ancora in seguito, i sottoscritti Consiglieri Comunali si sono determinati a farsi promotori dell’iniziativa di presentare questa mozione di revoca, con contestuale richiesta al sig. Presidente del Consiglio Comunale di fissazione della seduta del Consiglio per discuterne e deliberare in merito, ritenendo che non vi siano le condizioni affinchè l’Avv. Pasquale Aurelio BONOMO possa continuare a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Centuripe nell’esclusivo interesse del Consiglio Comunale.
Chiedono, pertanto, previa discussione consiliare, che i Consiglieri Comunali si esprimano favorevolmente alla revoca dell’attuale Presidente del Consiglio ed alla relativa e conseguenziale elezione di un nuovo Presidente.
Firme dei consiglieri comunali
Elino ADAMO
Vita Maria CHIARA
Grazia LO PRESTI
Prospero BONANNO
Antonella COSTANZO ZAMMATARO
Salvatore CHIECHIO
Rosario FICHERA
Sara LUCA
Rifiuti. Aro Regalbuto, Centuripe, Catenanuova: tempi lunghi
Va per le lunghe la decisione dei sindaci, di Regalbuto Francesco Bivona, Centuripe, Nino Biondi, Catenanuova, Aldo Biondi, referenti dell’Aro, sull’affidamento della gestione raccolta dei rifiuti in house o gara ad evidenza pubblica. Orientamenti discordanti, Centuripe e Regalbuto sono per l’House, mentre a Catenanuova, la posizione di partiti, associazioni e cittadini è orientata sulla gara d’appalto. Esiste un piano economico per l’House, redatto da un professionista, ma difatti manca un raffronto con un piano per gara pubblica, e questo non consente una decisione definitiva. Diversi incontri infruttuosi, proiezioni di future commissioni, mai concretizzate e disattese, per risolvere il problema di una verifica con il competente assessorato palermitano se esiste un vincolo impositivo sulla gestione consorziata oppure individuale del servizio. Il sindaco Aldo Biondi, nonostante le sollecitazioni dei sindaci consorziati, vuole avere le idee chiare sulla linea da seguire ed a suo dire : <>. Di parere ben definito e quindi verso una gara pubblica, il Pd, maggioranza del consiglio, con il presidente Prospero Castiglione, l’ass. Rosario Castiglione, il segretario Gaetano Gagliano, Rita Papa. Per “Rinascita per Catenanuova”, il coordinatore Paolo Guagliardo, Pino Castelli, Gaetano Bartolotta, Carmelo Di Marco, Antonella Passero, per 5 Stelle, Alessandro Garufi. Per Forza Italia Santo Zampino. Per l’ex presidente del consiglio Santo Lipari i pro ed i contro delle due opzioni, mentre per l’ex amministratore Mimmo Ingrassia, che si riaffaccia nell’agone politico catenanuovese, la necessità di una celere decisione e in seguito l’apertura di altra vertenza sul problema acqua perchè: <> .
Carmelo Di Marco
Centuripe. Sfiducia al sindaco Biondi, il 29 luglio discussione e voto in consiglio
Centuripe. E’ stato convocato per il 29 luglio prossimo il consiglio comunale nel corso del quale dovrà essere discussa e messa ai voti la mozione di sfiducia al sindaco Antonino Biondi. Non sarà discussa la sfiducia al presidente del consiglio Pasquale Aurelio Bonomo, presentata contestualmente a quella nei confronti del primo cittadino, perché Bonomo, dopo avere convocato la seduta ha rassegnato le dimissioni. Il 29 luglio, quindi, si dovrà prima eleggere il nuovo presidente che, nel caso in cui la mozione dovesse essere approvata, rivestirà la carica solo per poche ore e per questo unico consiglio comunale. La mozione è stata firmata dai consiglieri comunali Elino Adamo, Vita Maria Chiara, Grazia Lo Presti, Antonella Costanzo Zammataro, Salvatore Chiechio e Rosario Fichera e per essere approvata servono 12 voti. I consiglieri comunali di opposizione sembrano avere i numeri per determinare la decadenza del sindaco Biondi e della sua giunta. “Riteniamo essenziale approvare la mozione – spiega Adamo, il capogruppo della lista civica Centuripe in Movimento – per evitare che a Centuripe continuino a regnare l’immobilismo, l’inerzia e il totale disinteresse per i bisogni dei cittadini. La giunta Biondi ormai è al capolinea. A Centripe, ormai, non funzionano perfino l’ordinaria amministrazione, le cose più semplici ed il rispetto dell’iter procedurale negli atti emanati da questa giunta”. Adamo nell’ultima seduta del consiglio comunale, celebrata prima del deposito della mozione di sfiducia, aveva fatto rilevare che ormai dell’opposizione fanno parte anche 7 consiglieri che erano di maggioranza, e del Gruppo misto e 5 del Pd, appartenenti alla coalizione politica che nel 2012 aveva sostenuto l’elezione del sindaco Biondi.
Centuripe. Botta e risposta Adamo – Bonomo, in aula sfiducia a sindaco
Centuripe. Domani, 29 luglio, il consiglio comunale centuripino è chiamato a votare la sfiducia al sindaco Biondi che, secondo indiscrezioni, potrebbe dimettersi prima del voto il cui esito contro la sua amministrazione sembra scontato. Intanto, il consigliere di minoranza Elino Adamo, spiega i motivi per i quali è stata presentata la mozione di sfiducia anche al presidente del consiglio Pascal Bonomo che si è già dimesso ma che in una intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia ha sostenuto che la mozione nei suoi confronti era basata su motivazioni infondate. “Sui contenuti della sfiducia, presentata lo scorso 4 luglio da alcuni consiglieri, inerenti al ruolo dell’avvocato Bonomo negli ultimi due anni, non è certo l’interessato a dover esprimere un giudizio d’infondatezza o di accuse gratuite. Ritengo già sufficienti – dice Elino Adamo – gli atti pubblici e le registrazioni delle sedute consiliari a dimostrare che quanto asserito nella mozione è sufficiente per sfiduciare il presidente del consiglio, ma nelle sue dichiarazioni l’avvocato Bonomo elude l’aspetto politico. Sarebbe doveroso spiegare ai cittadini, e in particolare ai suoi elettori, il suo percorso consiliare degli ultimi sette anni”. Adamo ripercorre così nella sua nota le vicende politiche centuripine. “Ricordo che il 29 luglio del 2009 – aggiunge – a seguito di una crisi politica di coalizione Bonanno si dimise dalla carica di vicepresidente, non più retribuita a seguito di una modifica di legge, motivando le sue dimissioni con il venir meno della maggioranza che lo aveva eletto e con il cambiamento del quadro politico. Nel marzo del 2012 dopo essere rientrato da qualche tempo nella coalizione che lo elesse presidente del consiglio, si dimise a poche settimane dalle elezioni, nelle quali è stato candidato con altra coalizione. Spieghi anche perché nei mesi scorsi, nonostante la sfiducia politica ormai palese nei suoi confronti, continuava a prendere tempo per meditare piuttosto che dimettersi immediatamente, come aveva fatto in precedenza per la vicepresidenza, considerato che il quadro politico era mutato esattamente come nel 2012. Non a noi ma ai suoi elettori, l’avvocato Bonanno dovrebbe sciogliere questi comprensibili dubbi”. Domani pomeriggio, quindi, si vota la sfiducia al sindaco che potrebbe preferire le dimissioni prima del dibattito in aula. La mozione è stata presentata dai consiglieri di minoranza Elino Adamo, Vita Maria Chiara, Grazia Lo Presti, Antonella Costanzo Zammataro, Salvatore Chiechio e Rosario Fichera, si aggiungeranno quasi sicuramente almeno altri 6 voti dei consiglieri che sono usciti dalla maggioranza.
Centuripe. Il sindaco Biondi si dimette prima del voto di sfiducia in Consiglio comunale
Centuripe. Il sindaco Antonino Biondi si è dimesso dalla carica e con lui si sono dimessi tutti gli assessori. E’ accaduto poco prima della seduta del consiglio comunale convocato per discutere e votare la mozione di sfiducia presentata lo scorso 4 luglio dall’opposizione. Con Biondi si sono dimessi il vicesindaco Nicolò Romano e gli assessori Armando Donsì, Nunziata Meli e Antonio Maita. Finisce così, evitando il voto del consiglio dove la mozione sarebbe stata ampiamente approvata, l’esperienza politica di Biondi e della sua amministrazione, alla giuda del Comune dal maggio del 2012, dopo la vittoria con la lista civica “Centuripe Lista Cittadina – Liberamente insieme si può”, che aveva conquistato anche la maggioranza in Consiglio con 10 scranni. La sfiducia era stata depositata a firma dei consiglieri di opposizione della lista civica “Centuripe in Movimento” Elino Adamo, Vita Maria Chiara, Grazia Lo Presti, Antonella Costanzo Zammataro, Salvatore Chiechio e Rosario Fichera, ma a sostenerla era anche buona parte di quella ex maggioranza di Biondi che si era sgretolata. Così sindaco e giunta hanno preferito le dimissioni. In carica rimane il consiglio comunale, che sarebbe decaduto se si fosse votata favorevolmente la sfiducia, ma i consiglieri sembrano decisi a dimettersi in blocco nei prossimi giorni. A questo punto si attende la nomina del commissario ad acta che sostituirà sindaco e giunta per l’ordinaria amministrazione. Un commissariamento che durerà 10 mesi, dato che Centuripe tornerà alle urne a maggio 2015. Ovviamente si apre da subito una campagna elettorale che potrebbe essere incentrata su quei punti che, secondo minoranza e anche maggioranza, non sono stati affrontati e risolti dall’amministrazione Biondi. in molti pensano già ad un possibile ritorno alla politica di Elio Galvagno, considerata una figura di riferimento in grado di riportare al centro dell’azione amministrativa le necessità sempre più impellenti dei cittadini, ma anche di “normalizzare” i rapporti tra forze politiche che comunque dovranno andare ad amministrare in un clima “avvelenato” come sempre accade quando a scrivere la parola fine su una amministrazione è la sfiducia.
Centuripe. I Consiglieri si dimettono. Il “J’accuse” di Biondi nelle sue dimissioni
Centuripe. La crisi politica che ha portato alla mozione di sfiducia al sindaco, alle sue dimissioni prima del voto in aula, seguite da quelle dei consiglieri comunali, apre di fatto la campagna elettorale per le amministrative che si terranno alla tornata elettorale di maggio 2015. A giorni l’assessorato regionale alle Autonomie locali nominerà il commissario ad acta che fino alle elezioni dovrà garantire l’ordinaria amministrazione. Come preannunciato poco dopo le dimissioni del sindaco che quindi non ha atteso la discussione ed il voto sulla sfiducia, anche i consiglieri comunali hanno rassegnato le dimissioni. Dopo la lettura delle motivazioni per le quali Antonino Biondi ha rassegnato le dimissioni dalla carica, a dimettersi nell’ordine sono stati sono stati i 5 consiglieri del Pd, seguiti dai 2 del gruppo Misto e poi dai 5 della lista civica “Centuripe in movimento”. Tecnicamente il consiglio era decaduto già dopo le dimissioni dei primi 8 consiglieri su 15, e quindi è stato dichiarato sciolto dal segretario comunale. Biondi ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a dimettersi insieme a tutta la giunta, nel documento consegnato poco prima del consiglio, al segretario comunale. “Esaminata la mozione di sfiducia, dalla quale si evince che è stato raggiunto un accordo politico tra i precedenti gruppi di opposizione ed il gruppo consiliare del Pd – scrive Biondi . al quale io sono appartenuto, la volontà di continuare a svolgere la funzione istituzionale di sindaco, si palesa politicamente insostenibile. Se da parte del gruppo Centuripe in Movimento, capitanato dal consigliere Adamo, dopo 2 anni di ostruzionismo, denigrazioni e aspre contestazioni, se ne comprendono le ragioni, motivate ancora oggi dal non vedere lenite le ferite della sconfitta elettorale, entrare nel merito delle decisioni assunte dal Pd locale, sia del segretario di sezione sia di tutti i consiglieri comunali, compresi quelli eletti come candidati del sindaco, comporta una profonda amarezza”. Dopo la riflessione prettamente politica, Biondi spiega come le difficoltà dell’amministrazione siano le difficoltà di tutti i Comuni ma che nella sua città sono state alimentate tensioni facendo apparire una situazione generalizzata di difficoltà economica, come responsabilità dell’amministrazione Biondi. “Di sicuro, quando è stato redatto il programma elettorale – prosegue l’ex sindaco – non si era a conoscenza della scure Monti che si sarebbe abbattuta su tutti i Comuni con riduzioni abnormi dei trasferimenti”. Biondi spiega anche il motivo per il quale non è stato possibile contenere la pressione fiscale da tributi comunali, sottolineando che quando questo venne assunto come impegno, non era possibile sapere che sarebbero stati istituiti tributi come Tares, Iuc, Tasi e Tari. Biondi respinge le accuse di immobilismo, definendo “irresponsabile la sfiducia”.
Assistenza domiciliare anziani: Comune Enna e intero distretto sociosanitario hano fatto ciò che non si poteva fare
Enna. “Spiace constatare che sull’assistenza domiciliare agli anziani, non ci siamo assolutamente” questo l’inizio di una lettera/denuncia dei segretari provinciali dei sindacati, Sigfrido Fadda, Enzo Canu e Filippo Manuella, ai Sindaci, Assessori alle Politiche sociali dei comuni di Enna, Villarosa, Calascibetta, Valguarnera e Centuripe del distretto 022. “Infatti nell’informativa che ci è stata fornita il 4.7.2014 dall’assessore al ramo Angela Marco era stato assicurato che l’ assistenza domiciliare sarebbe ripresa immediatamente e che, fino al 31 dicembre del corrente anno, non ci sarebbe stato alcun problema circa la sua continuità – continuano i segretari sindacali – Non solo ma l’Assessore aveva assicurato che entro il lunedi 7 o il martedì 8 luglio sarebbe stato pubblicato il relativo bando.
La nostra sorpresa, la profonda contrarietà e il disappunto nasce dal fatto che quello pubblicato non è altro che il bando, per l’intero distretto sociosanitario (quindi Enna, Villarosa, Calascibetta, Valguarnera e Centuripe), riguardante l’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti con più di 65 anni, finanziata dai fondi del P.A.C. dell’Unione Europea.
In pratica il Comune di Enna e l’intero distretto sociosanitario hanno fatto ciò che non poteva fare: ha messo in campo. attraverso i suddetti fondi PAC un intervento sostitutivo e non aggiuntivo rispetto a quello esistente come invece espressamente previsto dalle regole sulla utilizzazione dei fondi Europei, ha peggiorato e non migliorato, come avrebbe dovuto, il servizio esistente ed ha, inoltre, inserito una soglia economica di sbarramento (i 9.000 euro) anche essa non prevista dalle disposizioni sull’uso dei fondi P.A.C.
Ma l’amministrazione di Enna sta prendendo in giro se stessa, vuole prendere in giro i cittadini di Enna e gli anziani in particolare e vuole prendere in giro anche noi?.
Possibile che non senta l’obbligo non solo di informare ma di confrontarsi con i legittimi partners della contrattazione sociale e rappresentanti degli anziani che tanto contribuiscono all’economia della città di Enna? Possibile che voglia complicare ulteriormente la già complicata vita degli anziani e dei pensionati?
E gli anziani sotto i 65 anni ma non autosufficienti e gli anziani autosufficienti ma soli, che fine hanno fatto o faranno?
Possibile che l’Amministrazione di Enna non comprenda che ha scatenato il panico fra gli anziani, soppresso un servizio indispensabile e cancellato, di colpo, posti di lavoro di persone che da vent’anni prestano la loro attività nel settore?
Possibile che non comprenda che, di fatto, ha soppresso l’assistenza domiciliare agli anziani?
Per il grande ruolo che gli anziani svolgono, e non vogliamo qui ripeterlo, non meritano questa insensibilità e questo atteggiamento.
L’ Amministrazione esca allo scoperto e dica chiaramente alla città che non intende fare l’assistenza domiciliare agli anziani.
Nel merito chiediamo:
1) di fornirci il dato relativo allo stanziamento in bilancio per l’assistenza domiciliare per l’anno 2014 nonché la previsione di stanziamento per il 2015;
2) di distinguere l’assistenza domiciliare integrata (ADI) da quella domiciliare semplice (SAD);
3) di modificare subito l’infernale meccanismo amministrativo che sorregge il bando scadente il 14 agosto venturo. Si riscontrano infatti veri e propri attentati alla riservatezza di dati che il relativo garante sanzionerebbe subito, nonché il coinvolgimento dei medici di famiglia che mostrano ritrosia a compilare il relativo modello. Che bisogno c’è di coinvolgerli quando la decisione sarà determinata dal giudizio dell’UVM? Senza parlare poi dell’atteggiamento inquisitorio e del tono quasi minaccioso che permeano l’intera istanza.
4) Di mettere in essere, accanto a quella prevista dal bando sulla utilizzazione dei fondi PAC, anche la normale assistenza domiciliare poiché, così facendo, tutti i comuni del distretto socio sanitario e non solo il comune capoluogo, corrono il rischio di vedersi tagliati i finanziamenti previsti per il triennio 2014/2017
5) Di salvaguardare, in ogni modo, gli attuali livelli occupazionali poiché non esiste alcuna condizione diversa dagli anni precedenti.
6) Di eliminare la soglia di ingresso dei 9.000 euro.
Questi Sindacati sono sempre disponibili al confronto con i destinatari della presente, sono convinti che l’Amministrazione Comunale troverà le soluzioni rispetto ai problemi appena evidenziati. Diversamente saremo costretti a mettere in essere azioni incisive per fare cambiare l’atteggiamento ed il comportamento dell’Amministrazione Comunale”.
Centuripe. Salta la nomina di Punzi a Commissario del Comune
Gaetano Punzi non potrà essere il Commissario straordinario del Comune di Centuripe. La marcia indietro della Regione è arrivata, a sorpresa, ieri mattina quando il decreto di nomina era ormai pronto. Dagli uffici degli Enti locali, però, non avevano tenuto in considerazione un particolare di non poco conto: i requisiti. A con-fermare la nomi-na saltata è lo stesso Gaetano Punzi che spiega anche la motiva-zione: «Per poter essere nominato Commissario bisogna essere dirigente regionale, o dipendente dell’assessorato regionale agli Enti Locali con alle spalle degli anni di mansione ispettiva». Caratteristiche che, invece, Punzi non ha nel suo curriculum sebbene possa vantare già un’esperienza da sindaco avendo guidato per una legislatura il Comune di Regalbuto. La nomina di Punzi era stata fatta dal Governo regionale che non però tenuto conto dei requisiti, un errore che purtroppo non è nuovo a Palermo. In tanti ricorderanno ad esempio la nomina del manager dell’Asp di Enna per poi sollevarlo dall’incarico perché a detta della stessa Regione senza requisiti. Insomma adesso dovrà essere rifatto tutto perché al comune di Centuripe serve una guida dopo le dimissioni del sindaco Biondi che anticipò una sorte ormai segnata ed annunciata dal consiglio comunale sul procinto di sfiduciarlo. «Ringrazio chi aveva pensato a me alla Regione come Commissario straordinario del comune di Centuripe» ha commentato Punzi al momento della notizia di revoca dell’incarico. Quindi aggiunge: «Un grazie anche per le tante manifestazioni di stima che ho ricevuto in questa settimana e tutti i centuripini che si sono dimostrati cittadini speciali e mi dispiace non poter mettere a disposizione la mia buona volontà per aiutarli». Per Gaetano Punzi a questo punto resta il non semplice incarico di direttore del Consorzio di Bonifica 6 di Enna che già da qualche mese sta portando avanti tra mille difficoltà di natura economica ma garantendo, grazie all’impegno dei dipendenti, il servizio.
Centuripe. Regione nomina Commissario al Comune
Dopo quaranta giorni dalle dimissioni del e dell’intero Consiglio comunale nominato il dott. Pietro Di Miceli, neo commissario straordinario del comune di Centuripe, ieri con decreto dell’assessorato regionale agli Enti Locali. ll dott. Pietro Di Miceli è funzionario dell’assessorato regionale al Turismo, sport e spettacolo, nonché direttore anche di CineSicilia Film Commission, da 35 anni funzionario direttivo della Regione Siciliana e numerose volte ha svolte tale funzione in diversi altri comuni ed enti regionali, fra cui diverse aziende del turismo.
Parte da Casteldijudica, ma sono almeno 13 i territori coinvolti nel nascente “Contratto di fiume” di Dittaino
Catenanuova. L’iniziativa è del comune di Casteldijudica e del sindaco Pippo Grasso, ma ad essere coinvolti saranno quei comuni che a qualunque titolo i propri territori si affacciano nel bacino idrografico del fiume Dittaino, precisamente: Agira, Adrano, Assoro, Belpasso, Biancavilla, Catenanuova, Centuripe, Leonforte, Paternò, Ramacca, Raddusa e Regalbuto, A spiegare il progetto proprio il sindaco Giuseppe Grasso: “si tratta di una proposta d’istituzione di un “contratto di fiume” che è uno strumento di programmazione negoziata e di pianificazione strategica per la riqualificazione di bacini fluviali. L’obiettivo è quello della prevenzione e quindi di esposizione al rischio idrogeologico e per risolvere alcune problematiche connesse ad aspetti inquinologici, paesaggistici e socio-economici. La programmazione europea 2014/2020 ci da l’opportunità di attingere a quei fondi per avviare processi di pianificazione partecipata delle aree urbane interne e marginali poste ad interazione con il bacino fluviale interessato del Dittaino che è anche bacino secondario del Simeto. Come sindaco di Casteldijudica, intendo sottoporre questa opportunità di condividere un “contratto di fiume”, da denominare per consentire una migliore gestione delle risorse del territorio e riqualificare il bacino fluvial, attuare percorsi concordati come previsto da “Agenda 21 locale” (Casteldijudica ha già aderito). Il nostro è un preliminare da sottoporre a tutte le amministrazioni in indirizzo per una valutazione e per una convocazione successiva di un incontro ufficiale per promuovere l’adozione e l’attivazione di questo “Contratto Fiume” in grado di operare in campo agricolo, artigianale, turistico di ciascun territorio nella logica di una unica iniziativa progettuale “.
Carmelo Di Marco
Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia
SiciliAntica Centuripe. 40° Rinnovo del Gemellaggio Lanuvio e Centuripe
Tutto ebbe inizio nel 1962 con il ritrovamento di una pietra calcarea, rinvenuta fra i ruderi antichi della contrada Crocefisso di Centuripe. In quella pietra era incisa un’iscrizione greca in dialetto dorico, che fu notata dal signor M. Mazzurco di Centuripe. Incuriosito, lo stesso fece esaminare tale pietra al professor Manganaro, un docente universitario e valente epigrafista. Il prof. Manganaro capì di avere tra le mani un raro documento epigrafo e lo interpretò, colmandone le lacune con la sua abilità d’erudito epigrafista, come segue:
Tre ambasciatori centuripini:
Filìarcos, figlio di Filìarcos, Làmpon e Csòarcos, figlio di Menìscos, verso la fine del mese di Novembre si recarono a Roma ed a Lanuvio, per ottenere dal Senato lanuvino il riconoscimento ufficiale dei vincoli di parentela, di amicizia e di ospitalità, che legavano i Centuripini con i Lanuvini.
A tale scopo portarono con loro i documenti genealogici o, secondo un’altra interpretazione, le tradizioni scritte comprovanti la parentela tra le due popolazioni.
Era allora dittatore di Lanuvio Furio, figlio di Publio, che convocò il Senato lanuvino per dare modo agli ambasciatori centuripini, che erano dei ragguardevoli personaggi della loro città, di esporre la loro richiesta.
Con il dittatore Furio collaboravano l’edile Gaio Attilio ed un altro edile che era figlio di un certo Gaio.
La convocazione avvenne prima delle Calende di Dicembre: il senato di Lanuvio riconobbe la fondatezza della richiesta centuripina ed emanò il decreto di convalida dei remoti vincoli di parentela fra i due popoli. All’estensione del decreto assistettero Lucio Marcio, figlio di Quinto, e Lucio Cattio, figlio di Marco e fu provveduto a tramandare l’evento alla memoria dei discendenti, come accenna l’epigrafe.
Si può dedurre che la parte essenziale del decreto del Senato lanuvino venne incisa su due stele, che quasi certamente furono collocate in importanti luoghi pubblici o nelle aree sacre delle due città. Il prof. Manganaro dopo vari studi sulle caratteristiche dell’epigrafo e considerazioni di carattere storico fu indotto a ritenere che l’epigrafe poteva risalire al II° secolo a.C.
Beni Culturali, quanto incassato 1° semestre ad Enna, Aidone, Centuripe e Piazza Armerina
Dai dati statistici diffusi dall’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana che ha pubblicato la fruizione dei Beni Culturali in Sicilia per il 1° semestre 2014 i siti archeologici con incassi milionari in Sicilia si contano su una sola mano: il Teatro antico di Taormina (1.526.398 euro), il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento (1.370.458 euro) l’Area archeologica della Neapolis e l’Orecchio di Dionisio di Siracusa (1.254.585 euro) e l’Area archeologica della Villa romana del Casale di Piazza Armerina (1.104.325 euro). Solo questi 4 siti archeologici producono, insieme, qualcosa come 5.215.757 euro sul totale proventi di tutte le aree archeologiche dell’isola che ammonta soltanto a 7.092.291,50 euro.
La Maccalube di Floristella ed il “vulcanismo freddo”
In provincia di Enna diverse sono le aree interessate da fenomeni di “vulcanismo freddo”. In realtà le Maccalube non hanno niente a che vedere con i vulcani, esse sono, infatti delle aree in cui serbatoi di gas (in genere Metano) e acque, salgono in superficie trascinando con se fango. Normalmente le manifestazioni possono essere minimali o, addirittura silenti. Per anni le emissioni si fermano per poi, all’aumentare della pressione, esplodere gettando in aria quantità più o meno grandi di fango.
Queste caratteristiche le fecero chiamare dagli arabi maqlub, che vuol dire terra che si rivolta, rivolgimento. In siciliano la maccaluba è chiamata anche “ucchiu”, per la forma circolare che assume l’area non vegetata ove fuoriescono i gas.
A Floristella è presente una interessante Maccaluba, censita Giuseppe Maria Amato e dalle dottoresse Ingrasciotta ed Umbriaco, nel catalogo dei Geositi redatto nel 2006 e pubblicata in diversi consessi internazionali quale geosito di notevole importanza. Da anni la maccaluba è in condizioni di emissione minima, con diversi piccoli fiotti gassosi e alcuni rivoli di acque che sgorgano dal centro dell’Ucchiu. Ricadendo in demanio il Direttore Caruso ha pensato bene di provvedere alla nastratura e poi di giungere ad una vera e propria recinzione e tabellazione del sito.
Oltre a quelle di Floristella anche le emissioni, oggi quiescenti e, praticamente invisibili, di Villarosa, poste oramai a poche decine di metri dal paese, e quelle dell’area di Centuripe.
Il caso di Aragona, giunto alla ribalta per la tragica morte dei due bimbi, è stato anticipato qualche anno addietro dal ribaltamento delle maccalube di Terrapelata al villaggio di Santa Barbara di Caltanissetta, ove i danni furono ingenti ma senza vittime, e, sempre ad Aragona, da un parossismo che venne filmato e da tempo gira anche su Youtube.
Foto di Giuseppe Maria Amato e Viviana Ingrasciotta
Disagi idrici ad Aidone, Centuripe e Regalbuto
Acquaenna S.C.p.A. – soggetto gestore del S.I.I. della provincia di Enna – comunica che, a causa di un’avaria manifestatasi in data odierna presso il pozzo “Origlio”, afferente il sistema idrico dei Comuni di Centuripe e Regalbuto, e presso il pozzo “Gallinica”, afferente il sistema idrico del Comune di Aidone, nelle prossime ore potrebbero verificarsi dei disagi nell’erogazione idrica,
Nelle more del completamento del necessario intervento di riparazione, i cui lavori risultano essere già avviati.
Alberghiero di Centuripe: scuola e territorio “visite aziendali e confronti”
Centuripe. Martedì 2 dicembre 2014, alle ore 08:30 inizia l’intenso calendario di eventi organizzati per l’anno scolastico 2014 – 2015. Le attività previste, sottolinea il dirigente prof. Serafino Lo Cascio, “metteranno in sinergia l’offerta formativa dell’istituto con le prospettive di sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio siciliano”. Gli alunni saranno impegnati in visite aziendali nonché in attività di ricerca e attività sul campo: avranno così modo di vivere concrete opportunità di formazione e di avviamento alla professione, ben oltre i banchi e i pur notevoli ed importanti laboratori della scuola. Non a caso, la prima visita presso l’eccellenza dell’industri turistica ennese: “Il Federico II Palace Hotel”, che ha condiviso di buon grado le innovative strategie delineate dal “F. Fedele”.
Gli allievi accompagnati dai docenti proff. Antonio Sportaro e Carmela Sirna, saranno impegnati in una giornata formativa dal titolo: I settori chiave dell’albergo. Il seminario – attraverso l’utilizzo della metodologia della formazione on the job si sviluppa intorno ad un’idea centrale: costituire e preparare gruppi di operatori professionali esperti, in grado di diffondere “a cascata” la formazione sul tema della dieta mediterranea e della ristorazione a km zero e di divulgare all’interno dei propri ambienti di lavoro la cultura della sana alimentazione e l’arte dell’accoglienza.
Alberghiero Centuripe: formazione “on the job” al Federico II di Enna
Enna. Si conclude con successo il seminario formativo dal titolo: I settori chiave dell’albergo, esperienza di formazione “on the job” che acquista importanza sempre maggiore al di fuori del contesto scolastico. Su questo tema s’inseriscono i seminari degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Centuripe, una scuola giovane e in crescita, realizzati nei più rinomati hotel siciliani.
Le classi IV e V AV (settore sala e vendita), accompagnati dai proff. Carmela Sirna e dal prof. Antonio Sportaro, hanno seguito la lezione fatta dal maître Francesco Lo Manno e dallo chef Antonio D’Amico che con sapienza hanno profuso la loro conoscenza agli allievi. Il maître ha iniziato spiegando loro l’importanza dell’abbinamento enogastronomico e ha concluso preparando una ricetta a km zero usando la lampada, strumento utilizzato per lo scenografico rito del flambée per le preparazioni di piatti davanti al cliente. Lo chef D’Amico ha spiegato loro l’importanza della stagionalità nel proporre dei menu sani ed ha concluso il suo intervento parlando di dieta mediterranea nella ristorazione di qualità moderna.
“Sono entusiasta dell’iniziativa – ha detto il Vice direttore dott. Alessio Salanitro a conclusione della giornata formativa – apprezzo il desiderio d’ imparare di questi studenti e con piacere trasmetto loro la volontà di credere allo sviluppo del settore turistico-alberghiero in un territorio complesso come quello dell’entroterra siciliano.
In un’ottica che vede nelle attività al di fuori della scuola, il cambiamento degli Istituti professionali Alberghieri, interventi formativi di questo tipo rappresentano un’esperienza preziosa e di indubbia utilità: oltre che per verificare se l’impostazione professionale acquisita risponde alle esigenze del mondo del lavoro, potrà aiutare i ragazzi anche a individuare eventuali futuri interessi lavorativi”.